Flight Numbers Explained


Cosa significano e cosa ci possono insegnare i quattro numeri stampati sui dischi da golf

Non può mancare nel nostro sito qualche articolo di approfondimento tecnico.

Vi proponiamo quindi un nuovo capitolo della serie “i consigli del disc-golfista”, una “rubrica” già inaugurata sapientemente dal nostro Gianluca con questo articolo utile a conoscere curiosità o tecnicismi e raccogliere informazioni utili rendendo più efficace il nostro gioco.

Uno dei primi aspetti a destare curiosità in chi si avvicina per la prima volta al Disc Golf è la serie di quattro cifre stampata su ogni disco, di cosa si tratta?

Sono chiamati flight ratings o flight numbers, e sono parametri che ci forniscono un’indicazione di come il disco volerà dopo il nostro lancio.

Prima di andare avanti servono un paio premesse:

In tutti gli esempi che riportiamo in articoli di questo tipo, a meno di esplicita indicazione, la casistica presa ad esempio è quella di un lanciatore destrorso che effettua un lancio in Backhand (tiro di rovescio) – che si può ridurre per comodità con la sigla RHBH (Right Hand, Back-Hand).

Questa specifica è necessaria perché al variare del braccio usato, o del tipo di lancio, può variare il senso di rotazione del disco e quindi il volo risultante. Significa che, ad esempio, se sei mancino e consideri un lancio Backhand, direzioni di volo e variazioni delle traiettorie saranno speculari – come se fossero “specchiate” – rispetto allo stesso lancio effettuato da un destrorso.

Prima di tornare ai nostri Flight Numbers è necessaria una seconda digressione, che ci racconta qualcosa riguardo la dinamica di volo dei nostri amati dischi di plastica.

L’intera dinamica di volo si può dividere in due momenti principali:

  • una prima fase di alta velocità (high-speed) del disco, in cui la rotazione è massima – e crescente – grazie all’energia impressa dal nostro rilascio.
  • E una seconda fase di inerzia (o low-speed) in cui il disco ha dissipato l’energia impressa dal nostro lancio ma continua a ruotare in aria, sempre più lentamente, percorrendo la parte discendente del volo fino al suo atterraggio.

Ora abbiamo le basi per esaminare uno ad uno i flight numbers.

La codifica a quattro cifre viene introdotta per la prima volta da Innova – una delle maggiori case di produzione di attrezzatura da disc golf – e in seguito generalmente adottata da tutti i maggiori produttori.

Come dicevamo all’inizio, ogni numero è importante per comprendere al meglio che tipo di dinamica di volo aspettarsi da una certa tipologia di disco. Vediamo quindi i parametri uno alla volta, seguendo il corretto ordine di presentazione.

Speed – la velocità

Il primo numero a partire da sinistra indica la velocità del disco preso in esame. La velocità di un disco può variare da un minimo di 1 ad un massimo di 14.

I dischi con un coefficiente di velocità più basso tendono a essere più facili da lanciare, anche se con gli stessi è più difficile raggiungere grosse distanze. All’alzarsi dello speed rating vedremo bordi sempre più “affilati”, che permettono ai dischi di tagliare meglio l’aria comportando un sacrificio in termini di controllabilità e precisione.

Velocità non significa soltanto distanza o potenza, la velocità andrebbe considerata come la quantità di energia e di rotazione impresse in un lancio per ottenere la traiettoria di volo desiderata.

Per questo motivo i cosiddetti high distance drivers sono sconsigliati ai principianti. Se il lanciatore non è in grado di imprimere la velocità richiesta da un disco, otterrà soltanto una curva a sinistra più marcata piuttosto che guadagnare metri in volo.

Glide – la portanza

Il secondo numero a partire da sinistra, il Glide, può variare da un minimo di 1 a un massimo di 7.

Glide è ben tradotto con il termine portanza perché rappresenta l’abilità del disco di galleggiare in aria mentre compie la propria traiettoria. Una maggiore portanza permette di ottenere buone distanze con sforzo minore. Al contrario, dischi con un glide molto basso avranno bisogno di maggior velocità e potenza per poter ottenere la stessa lunghezza.

Questo è un parametro da tenere in considerazione per chi si è avvicinato da poco al disc golf:

dischi con un alto glide, un buon Turn e un peso contenuto sono quelli maggiormente adeguati ad un principiante.

Attenzione! Non sempre un alto glide è il nostro migliore alleato: se le condizioni atmosferiche sono estremamente ventose o se è necessaria grande precisione può essere meglio optare per dischi con un glide più basso (da quattro in giù).

Turn – detto anche High Speed Stability

Il parametro Turn varia da un minimo di +1 ad un massimo di -5.

Descrive il comportamento del disco nella prima fase del volo, caratterizzata dalla spinta derivante dal lancio e da velocità crescente. La quantità di Turn identifica la propensione del disco a piegare la sua traiettoria verso destra (RHBH).

È detta anche high speed stability perché descrive quanto il disco riesce a resistere al senso della rotazione nella fase di volo, appunto, caratterizzata da alta velocità.

Un disco che tende facilmente verso destra avrà un turn negativo alto (ad esempio -3 o -4) e viene detto understable, mentre un disco con un turn negativo molto basso o addirittura positivo (0 o +1) è definito stable o overstable. Più il disco piegherà verso destra, più è understable.

Un disco understable è solitamente caratterizzato anche da un coefficiente di glide medio-alto, per questo motivo anche il terzo numero è importante sia “tenuto sott’occhio” dai principianti che cercano il disco adatto per iniziare.

Avere un disco understable in borsa è importante anche per i giocatori più navigati, questa caratteristica di volo è preziosa quando si lancia a favore di vento (e assolutamente sconsigliata quando si affronta un forte vento contrario!).

Fade – detto anche Low Speed Stability

Ed eccoci al quarto parametro, il Fade, che può variare da un minimo di 0 ad un massimo di 5.

Più alto è il numero, più forte sarà il Fade. Che cosa vuol dire? Ha sempre a che fare con la stabilità del disco: più alto è il Fade e più facilmente il disco rientrerà nella categoria overstable.

Per comprendere meglio, Fade si può definire anche come Low Speed Stability ovvero quanta stabilità presenta il disco (e quindi quanto “tirerà” verso sinistra per un RHBH) nella seconda fase del volo, in cui energia e velocità del lancio decrescono e il disco prosegue il volo per inerzia fino all’atterraggio.

I dischi overstable, con un alto Fade rating, sono la migliore opzione quando stiamo lanciando controvento o comunque in condizioni molto ventose.

E quindi? Facciamo il punto.

I Flight Numbers nel disc golf non sono una scienza esatta. Vanno considerati per quello che sono: un riferimento.

“spesso ci viene chiesto come facciamo a determinare i flight ratings per un nuovo disco. Onestamente? Lo lanciamo.”

articolo Discmania.net

Quindi non parliamo i parametri estremamente rigorosi ma di linee guida per potersi prefigurare il volo di uno specifico modello o per confrontare dischi diversi.

Non prendere “troppo sul serio” i flight ratings è importante anche considerando la grande quantità di variabili che influenzano le caratteristiche di volo di un disco:

Temperatura dell’aria e precipitazioni, quantità e direzione del vento, peso del disco, tipologia di plastica, angolo e velocità di uscita del lancio, tipologia di lancio e quindi di rotazione…

Ad esempio: quantità di Turn e Fade stampati sul disco si manifestano a patto che il lanciatore sappia lanciare ad una velocità adeguata. Quindi un high speed driver (velocità 12-14) understable (ad esempio con turn -4 e fade 2) lanciato da un principiante potrebbe semplicemente precipitarsi a sinistra senza esibire quel -4 verso destra per il quale è stato creato. 

Un altro caso è il tipo di plastica: lo stesso modello può essere prodotto in plastiche diverse in termini di robustezza, morbidezza, grip, ecc.

Questi 4 dischi sono dello stesso modello, ma di plastiche differenti. Nonostante condividano gli stessi flight rating, avranno traiettorie di volo diverse.

Una plastica più rigida tenderà ad esempio ad essere più overstable di una plastica maggiormente flessibile. Oppure, sempre a parità di modello, lotti produttivi diversi possono presentare caratteristiche diverse: i dischi possono “uscire dal forno” con una superficie superiore (in gergo: dome) molto piatta o maggiormente a campana, questa differenza influenza in modo consistente la quantità di glide che potrà garantire.

Il disco migliore…

Quindi, come scegliere il disco migliore per noi? Diamo un’occhiata ai flight ratings, si, ma valutiamo tipo di plastica e soprattutto peso. Poi, prendiamo il disco tra le mani, cerchiamo di capire quanto è comodo o adeguato alla nostra presa. E soprattutto… lanciamolo!

La ricerca del “disco perfetto” o “preferito” può essere molto lunga… ma è forse anche questo uno degli aspetti che maggiormente può affascinare della pratica del disc golf.

Grazie a Innovadiscs.com e discmania.net per le immagini utilizzate in questo articolo.

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